Un intenso momento di preghiera inaugura la giornata in cui tutti i gruppi e le comunità RNS dell’Emilia Romagna si ritrovano per vivere insieme la 17° Convocazione Regionale dal tema “Rigenerati dallo Spirito per far correre la Grazia”(cfr. Tito 3, 5). All’incontro è prevista la partecipazione di M. Landi, coordinatore nazionale e dell’Arcivescovo mons. Zuppi per la celebrazione eucaristica. Un’esortazione a far morire le opere della carne, ad abbandonare la vita senza senso per vivere una esistenza feconda, concetto che si distingue da quello di fertilità strettamente legato alla vita fisica. È questo a cui siamo chiamati, nonostante le difficoltà e le sofferenze a dare vita. Così come si recita nel Credo “È Signore e da la vita”. È necessario scorgere la maternità di Dio, capace di generare amore, misericordia, tenerezza. Papa Francesco a Roma per il Giubileo ci ha ricordato che l’avvenuta dello Spirito Santo trasforma uomini paurosi, chiusi in uomini forti e coraggiosi. I nostri volti, il nostro agire devono essere lo specchio dei frutti dell’opera dello Spirito Santo, ovvero la gioia, il giubilo. Il tratto fondamentale del RnS è rappresentato dalla vita trasformata per una rinnovata effusione dello Spirito. Gesù chiama alla vita nello Spirito che va oltre il concetto di culto ovvero legato a riti e luoghi. Il buon cristiano è colui che apporta un cambiamento, rendendo la propria vita una continua preghiera, un cambiamento che seppur sotto la nostra volontà è reso possibile dall’azione dello Spirito Santo, non c’è limite di età al cambiamento, non siamo chiamati alla rassegnazione, ma alla speranza. Lo Spirito Santo permette di fare memoria della bontà di Dio e di tutto ciò che Egli ha già fatto per noi, le nostre imperfezioni, fragilità vengono superate dalla Sua opera. Dio come l’innamorato in una dichiarazione alla sua amata s’inginocchia e dichiara di aver bisogno di noi, di volerci amare, e di volere in dono la nostra vita per riempirla di Lui. E’ giunto il momento della S. Messa e delle parole che l’Arcivescovo ha riservato ai presenti “Tutto posso in Colui che mi dà forza” sono state le parole con le quali ha introdotto l’omelia, anche lui rafforza i concetti argomentati nel corso della mattinata dal coordinatore Landi, forte è il suo sostenere che più l’uomo si fa riempire della grazia di Dio e più è capace di tutto sbarazzandosi del suo stato di onnipotenza che lo rende schiavo e servo del male, permettendogli di voler bene e andare incontro all’altro. L’uomo ha la responsabilità di portare l’amore dove non c’è. Mons. Zuppi afferma che vivere l’Eucarestia è partecipare al banchetto del Re, un invito da parte Sua a partecipare in anticipo al banchetto futuro che Egli stesso ha previsto per noi, nessuno escluso, un invito a nutrirsi del Suo corpo e a gioire della Sua stessa gioia. Al termine un momento di pausa all’aria aperta per consumare il frugale pranzo per poi ricominciare nel pomeriggio un ricco momento in cui una “staffetta” di testimonianze di vita rinnovata e preghiere ha visto come unico vincitore lo Spirito Santo con la sua opera e i suoi frutti.
Grazie Gesù per averci donato l’abito della gioia che indossiamo per correre e percorrere i km della Tua grazia!
Grazia Locantore