Era il 14 Marzo del 2002 quando per la prima volta la Conferenza Episcopale Italiana approvava lo statuto dell’Associazione Rinnovamento nello Spirito Santo confermandole un’identità cattolica, da allora è consuetudine per i gruppi e le comunità d’Italia far festa e memoria dei doni che Dio ha elargito mediante l’opera dello Spirito Santo.
Quest’anno le comunità della diocesi di Bologna si sono ritrovate nella suggestiva cornice del Seminario Arcivescovile della città. Il festoso evento ha avuto inizio con la Preghiera Comunitaria Carismatica e tra lode e canti i cuori si sono aperti alla gioiosa gratitudine di essere figli amati.
La celebrazione Eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo Mons. Matteo Maria Zuppi che ha esortato i presenti ad essere portatori di Luce verso tutti coloro che conducono una vita “spenta” perché lontana da Gesù, nella sofferenza, nella paura, negli affanni inevitabili della vita. Per fare questo occorre avere il cuore attento ogni giorno, una vita piena di gioia, e ricordare che la fraternità e l’amicizia sono doni di Dio e che senza l’amore l’uno per l’altro tutto diventa insostenibile. Il Vescovo ha ricordato che l’amore si trasmette con piccoli gesti, opere buone, ascolto attento, facendo propria la sofferenza dell’altro e così che la luce del cielo rende splendenti i volti e i cuori. Al termine della Celebrazione Eucaristica i più piccini hanno salutato l’Arcivescovo a cui hanno consegnato i loro cuori pieni dell’amore di Gesù.
Dopo la pausa per un pranzo conviviale, il pomeriggio riparte sulle immagini dei video degli eventi più significativi in cui il Rinnovamento nello Spirito è stato impegnato nel corso dell’ultimo anno, nelle diverse città e nei diversi ambiti.
La riflessione sul tema che ha ispirato la giornata “E tutto questo sulla base dell’adorazione! Il fondamento del Rinnovamento è adorare Dio!” è stata guidata dal consigliere spirituale regionale Don Fabrizio Peli. Partendo dal discorso tenuto da papa Francesco nel giugno del 2014 all’Olimpico per la 37° Convocazione Nazionale, don Fabrizio ha ricordato che l’adorazione supera l’amore, in essa l’uomo risulta essere coinvolto nella sua totalità con una partecipazione attiva alla chiamata alla santità. Un’adorazione che deve trovare la sua espressione nella vita reale, attuata in tutto ciò che si fa.
Diventa quindi adorazione anche l’evangelizzazione in quanto adorare Dio significa portarlo a chi non lo conosce, favorendo l’incontro con Lui, offrendo il nutrimento che viene dal Signore. Nel RnS viene valorizzato l’aspetto esperienziale dell’incontro con Gesù che non si ferma alla dottrina, ma incarna l’annuncio nel vissuto. È adorazione anche favorire l’Ecumenismo spirituale ricordando che è necessaria l’unità tra i cristiani, abbattere le differenze teologiche per l’unità.
C’è anche un senso sociale nell’adorazione, perché non c’è fede se non ci sono le opere e viceversa, per cui in obbedienza allo Spirito vengono attuate le opere ricordando che tutto ciò che facciamo al prossimo lo facciamo a Dio tenendo saldo che fede, speranza e carità non possono essere vissute separatamente e che la carità porta all’evangelizzazione nella misura in cui il nostro prossimo torna a ringraziare Dio per l’amore ricevuto.
A suggellare l’incontro con Dio sono state presentate due testimonianze che hanno permesso di lodare e ringraziare lo Spirito Santo per quanto compiuto nella vita di due sorelle in momenti particolari della loro vita ovvero la malattia e il lutto, momenti umanamente tristi, ma stravolti dalla potenza di Dio che ha fatto posto a gioia, perdono, misericordia, amore. Solo Dio riesce a compiere queste meraviglie.
Grazia Locantore