Il Rinnovamento Carismatico Cattolico ha celebrato i suoi 50 anni di storia con il Giubileo d’oro, tenutosi a Roma dal 31/05 al 04/06, evento organizzato dall’ICCRSe dalla Catholic Fraternity, giornate ricche di eventi che hanno visto coinvolte le principali basiliche romane. Il momento culmine è stato rappresentato da un cenacolo a cielo aperto dove circa 40. 000 persone provenienti da tutto il mondo si sono trovate a vivere la veglia di Pentecoste e la preghiera ecumenica. Evento fortemente desiderato da Papa Francesco con il coinvolgimento dei leader del RCC e i rappresentanti delle chieseevangeliche, pentecostali e altre confessioni religiose, lingue diverse, ma un solo intento UNITI PERCHE’ IL MONDO CREDA. Sotto il sole ardente nel pomeriggio del 3 Giugno il Circo Massimo, luogo che ha visto consumare il martirio cristiano, diventa l’arena dello Spirito Santo. I saluti di M. Moran, G. Barbosa, le braccia alzate, i cori, lo sventolio di bandiere, hanno caratterizzato l’intero pomeriggio accompagnando letture e testimonianze in attesa dell’arrivo del Santo Padre che poco dopo le 17. 30 viene accolto dagli applausi dell’intera distesa dei carismatici. A precedere l’intervento di Papa Francesco si sono susseguite le meditazioni di Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia e anzianodel Rinnovamento che ha lanciato il forte messaggio della conversione della vita attraverso il pentimento, la trasformazione del cuore di pietra in quello di carene, dall’io a Dio, la necessità di tendere con carità alla verità, all’accoglienza, all’unità, all’amore. Seguono le parole del Rev. G. Traettino pastore della chiesa evangelica della riconciliazione. A suggellareil suo discorso è stato il passo biblico Ezechiele 36, 26a: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo” con l’esortazione a crescere nell’amore, nella comunione con Dio e con i fratelli, ricordando che la cultura di pentecoste non solo ci chiama alla vita nuova, ma all’unità dei figli di Dio affinché si realizzi oggi e sempre ciò che è scritto nel Vangelo di Giovanni al capitolo 17,21. Un’ovazione accoglie il Pontefice che saluta la folla con un grazie per la testimonianza che il popolo della lode sta dando al resto del mondo,stando sotto il cielo senza alcuna paura perché fortificati dall’apertura del cuore alla promessa del Padre, perseveranti per pace ed unità nel nome di Gesù sono state le parole di Papa Francesco, toccante l’affermazione della “diversità riconciliata” a cui tutto il mondo è chiamato riconoscendone la difficoltà, ma non l’impossibilità, una diversità che deve unire e non dividere, permettere di camminare e non di stare fermi , che l’ecumenismo del sangue va trasformato in ecumenismo dello Spirito Santo, occorre camminare insieme per l’unità dei popoli. Quale nome più indicato ha il RCC ovvero quello di corrente di grazia, un fiume in piena che non ha bisogno di dighe, lo Spirito Santo non ha bisogno di essere racchiuso in gabbie. Si avvia alla conclusione del suo intervento ironizzando sulla “età matura” raggiunta dal Rinnovamento “el cinquetaco” incitando a condividere con tutti nella chiesa quelli che sono i tre cardini della corrente di grazia ovvero il BATTESIMO NELLO SPIRITO, LA LODE INCESSANTE AL SIGNORE, SERVIRE L’UOMO, il tutto eseguito nell’ottica del camminare insieme alle diverse chiese e comunità. Ricevuto il mandato a chiusura del pomeriggio trascorso all’insegna della comunione con il Santo Padre e con il mondo intero si eleva la preghiera per una nuova effusione dello Spirito Santo a rendere tutto più sublimel’imposizione sulla folla delle mani del vescovo di Roma e come si legge negli Atti degli Apostoli al capitolo 2: «Pentecoste sia!»
Alleluja! Jesus is Lord, the Lord of my Hear! Alleluja!
Grazia Locantore