L’esperienza della scuola interregionale animatori ad Imola 2016.
Al rientro dalla Convocazione nazionale, oltre ad aver portato con me tanta grazia, la valigia conteneva anche le brochure degli eventi formativi/esperienziali organizzati per il periodo estivo. E’ una nota dolente per noi infermieri in quanto risulta alquanto improbabile chiedere ulteriori giorni di ferie, ma il Signore è grande per cui il 24/8 mi comunicano che potevo assentarmi dal lavoro e dopo aver sistemato la burocrazia e fatto la valigia sono subito partita alla volta di Imola.
La scelta di partecipare a questo evento formativo ha avuto come motivazione principale la mia “giovane età” nel Rinnovamento, l’aver ricevuto da poco la preghiera di effusione e il mio primo anno di cammino.
SI TORNA TRA I BANCHI…
aperte le porte delle aule della scuola di Gesù si parte alla scoperta, alla conoscenza, alla condivisione, al rispondere a dubbi e domande, a vivere Gesù come MAESTRO, a comprendere che credere è un atto della volontà, che la PCC è un dono dello Spirito che deve essere prima sperimentata e poi spiegata e che la fede dev’essere esercitata. La santità è una via a cui tutti i cristiani sono chiamati e risvegliando la fede si riscoprono i carismi ovvero la forza dello Spirito Santo in ognuno di noi, che il vero carismatico non è colui che fa cose straordinarie, ma colui che si fa’ guidare dallo Spirito che è il maestro, il motore, l’ispiratore che muove il cuore, illumina l’intelligenza, risveglia le nostre facoltà che devono poi essere messe a servizio per l’edificazione. Una PCC programmata, non guidata dallo Spirito, è una preghiera che perde di carismaticità e diventa devozionale. La preghiera deve diventare uno stile di vita e ogni atto della nostra vita diventa preghiera se fatto per la gloria di Dio.
NORME E CARATTERISTICHE DELLA PCC…
può essere definita come preghiera con conducente che ha inizio con l’accoglienza, risulta fondamentale essere in comunione per presentarsi davanti al Signore come un corpo unico, occorre iniziare all’orario stabilito in quanto la puntualita è un atto di carità, importante è la pre-preghiera per accordare i cuori, cosi come gli animatori della musica e canto accordano le chitarre, tutto fatto per presentarsi pieni di gioia e amore, un dovere che ci fà progredire. Occorre umiltà per imparare da Dio, ci deve essere comunione e non divisione altrimenti Dio non solo non ci parla, ma nemmeno ci ascolta, la preghiera è lo strumento che ci cambia giorno dopo giorno e deve essere generata dalla certezza non dal bisogno… la presunzione pregiudica la preghiera facendola diventare un monologo. Dobbiamo avere sete, adorare in Spirite e verità e lasciarci condurre, non c’è PCC se non c’è la lode iniziale ovvero riconoscere il Signore per quello che è, l’invocazione dello Spirito Santo con la lode corale, l’uso dei suoi titoli, con canti dedicati e in lingue, particolare attenzione va data al canto in quando deve essere considerato il mezzo e non il fine e non deve trasformare al preghiera in un festival della canzone, ci devono essere momenti di silenzio in cui si contempla il Signore guardandolo con gli occhi del cuore, l’attesa della profezia ovvero del Signore che parla, il discernimento da parte degli animatori, buona norma è non profetizzare tante parole da ritenersi uno “spreco” e nemmeno troppo lunghe; ricordiamoci che in un versetto è contenuta tutta la Bibbia, si continua a pregare con intelligenza, guidati dallo Spirito per discernere le vie da intraprendere (lode, penitenza, intercessione, ringraziamento) per rispondere a Gesù che ha parlato… tornando a casa con un messaggio: “esercitati a diventare una preghiera, fidati, lascia fare a Me!“ e con un messaggio per tutti: “continuate ad avere in voi gli stessi sentimenti che furono di Gesù“. AMEN.
Grazia